Una nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori dell’Argonne National Laboratory promette di ridurre le emissioni di gas serra nel settore dell’aviazione, convertendo le acque reflue in biocarburante sostenibile (SAF, Sustainable Aviation Fuel). Secondo gli scienziati, questa tecnologia potrebbe ridurre le emissioni degli aerei fino al 70% rispetto ai carburanti tradizionali.
Attualmente, i carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) rappresentano meno dell’1% del carburante utilizzato nel settore aereo. Tuttavia, con il settore dell’aviazione che contribuisce al 2,5% delle emissioni globali di CO2, è essenziale sviluppare soluzioni più ecologiche per il combustibile aereo.
Tradizionalmente, i carburanti per l’aviazione derivano dal petrolio, mentre le alternative hanno utilizzato grassi o oli animali. Ora, i ricercatori dell’Argonne National Laboratory hanno trovato una nuova strada, utilizzando acque reflue provenienti da birrerie e allevamenti di latte per produrre ingredienti essenziali per il SAF, come gli acidi grassi volatili.
La tecnologia impiegata si basa su un processo di digestione anaerobica con arresto del metano (MAAD), sviluppato dalla ricercatrice Meltem Urgun Demirtas. In questo processo innovativo, i batteri al posto dei tradizionali trattamenti per acque reflue decompongono la materia organica presente nelle acque reflue, trasformandola in acido butirrico e acido lattico. Questi acidi possono essere successivamente convertiti in biocarburante sostenibile per l’aviazione.
Tuttavia, l’acido lattico prodotto in questo processo può limitare la produzione di SAF e ridurne l’efficienza carbonica. Per superare questo ostacolo, i ricercatori hanno sviluppato un metodo di separazione elettrochimica per estrarre i composti organici dalle acque reflue, migliorando ulteriormente l’efficienza del processo.
Il risultato finale è stato lo sviluppo di un processo di recupero in situ che permette di rimuovere i rifiuti desiderati da miscele complesse tramite separazione a membrane. Abbinato alla digestione anaerobica, questo sistema ha permesso la creazione di comunità microbiche resistenti in grado di produrre grandi quantità di acido butirrico.
L’obiettivo dei ricercatori dell’Argonne è quello di migliorare ulteriormente la sostenibilità della tecnologia e di esplorare altre materie prime che potrebbero essere utilizzate in questo processo. Grazie al finanziamento dell’Ufficio per l’Efficienza Energetica e le Tecnologie Rinnovabili del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, si punta a commercializzare la tecnologia e a scalare la produzione di SAF per soddisfare il 100% della domanda del settore commerciale.
La speranza è che questa innovazione possa contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra nell’aviazione, un settore ad alta intensità di carbonio. Con una riduzione delle emissioni fino al 70%, questa tecnologia rappresenta un passo importante nella lotta contro i cambiamenti climatici, riducendo il ricorso a carburanti dannosi per l’ambiente.
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