Airbnb è accusata dalle autorità italiane di non aver pagato circa 500 milioni di euro di tasse. Secondo la legge italiana, le piattaforme web devono trattenere il 21% delle entrate degli host non professionisti e versare tale somma allo Stato. Si tratta dell’importo più alto mai richiesto a un’azienda di Internet in Italia dopo quello chiesto a Meta/Facebook a inizio anno.
Le autorità italiane del Fisco, sotto il Governo di Giorgia Meloni, hanno accusato Airbnb, la compagnia americana specializzata in prenotazioni di alloggi a breve termine, di non aver versato circa 500 milioni di euro (547 milioni di dollari) di imposte.
L’Agenzia delle Entrate ha avviato un’indagine sulla società in base a una legge del paese che richiede alle piattaforme online di agire come agenti di trattenuta, trattenendo il 21% delle entrate degli host non professionisti, ovvero coloro per i quali l’affitto dell’alloggio non costituisce la principale fonte di reddito, e versando poi tale somma allo Stato.
Si tratta della somma più alta mai richiesta da un’azienda di Internet da parte del fisco italiano, superando i 870 milioni di euro richiesti all’inizio dell’anno al gruppo Meta.
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