Santorini, la celebre isola greca nel Mar Egeo, è stata protagonista di numerosi e continui sismi nelle ultime due settimane, suscitando grande preoccupazione tra la popolazione locale e gli esperti. Questa attività sismica ha provocato deformazioni nel terreno del complesso vulcanico dell’isola, un sistema geologico che include una vasta caldera, gran parte della quale si trova sommersa nel fondo marino nella zona sud del Mar Egeo.
Il sismologo greco Kostas Synolakis, membro della Academia di Atene e professore presso l’Università della California del Sud, ha commentato l’evoluzione di questo fenomeno geologico in diverse occasioni. In un’intervista alla radiotelevisione greca ERT, Synolakis ha spiegato che, secondo la sua teoria, esisterebbe un flusso di fluidi che risalgono lentamente dalle profondità verso la superficie, con un possibile sbocco verso l’isola di Ánidros. Se questa ipotesi si rivelasse corretta, si tratterebbe di un evento senza precedenti, in quanto potrebbe segnare la nascita di un nuovo vulcano nella regione.
Nonostante l’interesse suscitato da questa teoria, l’esperto ha precisato che tale fenomeno non implica necessariamente un’imminente eruzione. “Il complesso vulcanico di Santorini potrebbe essere in fase di crescita, il che potrebbe portare alla formazione di nuovi crateri”, ha sottolineato Synolakis, chiarendo che l’attività in corso non implica una possibile esplosione vulcanica. Tuttavia, ha evidenziato che occorreranno anni di studi sismici approfonditi per comprendere appieno la dinamica dei movimenti geologici e determinare la natura esatta dei processi in atto.
L’attività sismica nell’arcipelago delle Cicladi ha creato una grande incertezza riguardo alla sua durata e alle eventuali conseguenze. Secondo il sismologo, è difficile prevedere con precisione se i tremori continueranno o se si interromperanno nel breve periodo. A suo parere, ci sono diverse possibili evoluzioni da considerare. Una di queste è che l’attività sismica potrebbe portare a un terremoto di maggiore entità, seguito da repliche che potrebbero durare a lungo. Un’altra possibilità è che il fenomeno sismico si “fermi da solo”, senza provocare ulteriori problemi.
Per quanto riguarda la possibilità che i sismi possano generare un tsunami, Synolakis ha affermato che, nel caso in cui ciò avvenisse, non ci si aspetta un evento “devastante” come quelli verificatisi in passato in altre aree vulcaniche. Tuttavia, l’esperto ha ribadito l’importanza di prepararsi a qualsiasi eventualità, sia per un possibile forte terremoto che per una crisi vulcanica.
In conclusione, Kostas Synolakis ha sottolineato l’importanza di comprendere meglio la natura dei fenomeni geologici per ridurre la paura e adottare misure adeguate qualora si verifichino eventi più gravi. “Quanto più comprendiamo la natura di questi fenomeni, meno ci spaventeranno”, ha concluso il sismologo, enfatizzando la necessità di mantenere la calma e di essere pronti a rispondere a qualsiasi emergenza.
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