Una nuova città Maya, risalente a circa 3.000 anni fa, è stata scoperta nel nord del Guatemala, in una regione remota e poco esplorata del dipartimento di Petén. Il ritrovamento, frutto della collaborazione tra archeologi guatemaltechi e slovacchi, potrebbe rivoluzionare la comprensione dell’organizzazione sociale e religiosa dei Maya preclassici.
La città appena riportata alla luce è stata battezzata “Los Abuelos”, nome ispirato a due statue antropomorfe raffiguranti una “coppia ancestrale”. Si ritiene che l’insediamento sia nato durante il Periodo Preclassico Medio (circa 800-500 aC), un’epoca cruciale per la formazione della civiltà Maya.
Il sito si estende su una superficie di circa 16 chilometri quadrati e si trova a circa 21 chilometri da Uaxactún, uno dei siti archeologici Maya più importanti della regione, situato nelle vicinanze della moderna frontiera con il Messico.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno individuato una piramide alta 33 metri, decorata con murales che risalgono anch’essi al Periodo Preclassico. Questo elemento suggerisce che Los Abuelos potesse essere un importante centro cerimoniale per le popolazioni Maya dell’epoca.
Non lontano dalla piramide, è stato anche scoperto un palazzo cerimoniale dotato di un sofisticato sistema di canali, ritenuto unico nel suo genere. Questo complesso architettonico indica un alto livello di ingegneria idraulica e un’organizzazione sociale avanzata per l’epoca.
Le autorità guatemalteche hanno rivelato che Los Abuelos, assieme ad altri due siti archeologici scoperti nelle vicinanze, forma un triangolo urbano finora sconosciuto. Questa configurazione potrebbe offrire nuove chiavi di lettura sulla struttura urbana, cerimoniale e politica dei Maya preclassici.
“Questi ritrovamenti – hanno dichiarato gli esperti – ci spingono a rivedere le attuali teorie sull’organizzazione sociopolitica e cerimoniale del Petén preispanico”.
Il nuovo ritrovamento si aggiunge a un’altra importante scoperta avvenuta nell’aprile scorso nel sito archeologico di Tikal, situato a circa 23 chilometri da Uaxactún. In quell’occasione, i ricercatori hanno riportato alla luce un altare in pietra di circa 1000 anni, attribuito ai Teotihuacanos, una civiltà originaria dell’attuale Messico centrale.
Il ritrovamento ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica perché suggerisce che esistessero scambi culturali e commerciali tra due civiltà distanti oltre 1.300 chilometri, aprendo nuove prospettive sul ruolo del Mesoamerica antico come zona di interconnessione culturale.
Il governo del Guatemala ha sottolineato l’importanza di queste scoperte per la valorizzazione del patrimonio archeologico nazionale e ha annunciato nuovi investimenti nella ricerca e nella conservazione del sito.
La scoperta di Los Abuelos si inserisce in un più ampio sforzo di mappatura e esplorazione del nord del Guatemala, una regione ancora in gran parte inesplorata ma ricca di resti archeologici Maya che potrebbero fornire risposte fondamentali sull’origine di una delle civiltà più complesse dell’America precolombiana.
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