Il tragico incidente aereo vicino a Washington coinvolge un aereo passeggeri e un elicottero militare, senza superstiti a bordo.
Nella notte di mercoledì, ora locale degli Stati Uniti, un aereo passeggeri e un elicottero militare degli Stati Uniti si sono scontrati a bassa quota, vicino all’Aeroporto Nazionale Ronald Reagan di Washington, e sono precipitati nel fiume Potomac.
La tragedia ha coinvolto un totale di 60 passeggeri, tra cui alcuni campioni russi e statunitensi di pattinaggio artistico, e quattro membri dell’equipaggio a bordo del volo American Airlines AA5342, proveniente da Wichita, Kansas.
Il velivolo ha subito una collisione con un elicottero militare che stava effettuando un volo di addestramento di routine. Purtroppo, le autorità hanno confermato che nessuno degli occupanti dei due mezzi è sopravvissuto.
Questa tragedia avviene poco più di un mese dopo un altro incidente aereo in Corea del Sud, causato probabilmente da un colpo di uccello, che ha portato alla morte di 179 persone su 181 a bordo. Gli incidenti recenti hanno suscitato una crescente preoccupazione sulla sicurezza aerea internazionale, sollevando interrogativi sui sistemi tecnologici esistenti per evitare scontri in volo.
Nel caso del disastro negli Stati Uniti, esiste una tecnologia concepita proprio per evitare collisioni aeree: il Traffic Collision Avoidance System (TCAS), che ha il compito di monitorare il traffico aereo e avvisare i piloti di possibili pericoli in volo. Ma come funziona esattamente questa tecnologia e perché potrebbe non essere stata efficace in questo caso?
Il TCAS è un sistema di sicurezza a bordo che monitora lo spazio aereo circostante l’aereo per rilevare altri velivoli equipaggiati con transponder, dispositivi elettronici che emettono segnali per individuare e rispondere ad altri segnali. Questo sistema, noto anche come ACAS (Airborne Collision Avoidance System), opera indipendentemente dal controllo del traffico aereo esterno, con l’obiettivo di allertare immediatamente il pilota in caso di avvicinamento di altri aerei.
La tecnologia, sviluppata per la prima volta nel 1974, ha visto numerosi miglioramenti nel corso degli anni. Il TCAS I, la prima generazione del sistema, rileva la presenza di altri aerei, fornendo informazioni sulla direzione e l’altitudine dei velivoli vicini. Se c’è un rischio di collisione, il sistema emette un “Traffic Advisory” (TA), segnalando il pericolo al pilota, che deve decidere autonomamente quale azione evasiva intraprendere.
Il TCAS II, la seconda generazione, offre un passo in più: oltre a segnalare il pericolo, fornisce istruzioni precise su come evitare la collisione, suggerendo di salire, scendere, virare o modificare la velocità. Inoltre, i sistemi TCAS possono comunicare tra loro, garantendo che le raccomandazioni siano coordinate tra i velivoli coinvolti.
Tutti gli aerei commerciali devono essere equipaggiati con un sistema TCAS in conformità alle normative internazionali stabilite dalla Convenzione di Chicago. Tuttavia, gli elicotteri militari non sono obbligati a rispettare queste disposizioni, sebbene siano soggetti alle normative nazionali. Secondo alcune fonti, l’elicottero militare coinvolto nell’incidente non sarebbe stato equipaggiato con un TCAS.
Nonostante l’efficacia del TCAS nel prevenire collisioni aeree, la tecnologia presenta delle limitazioni a basse quote. In particolare, il sistema diventa meno preciso a altitudini inferiori ai 300 metri. Il volo del American Airlines AA5342 al momento della collisione si trovava a circa 90 metri, mentre l’elicottero militare era a circa 60 metri di altitudine.
Questa limitazione non è casuale, ma è una caratteristica progettuale del sistema. Il TCAS si basa sui dati dell’altimetro radar, che misura l’altitudine e diventa meno affidabile man mano che ci si avvicina al suolo. In queste condizioni, le istruzioni di evitamento collisione potrebbero risultare imprecise o addirittura fuorvianti. Inoltre, a quote così basse, un aereo non ha molta possibilità di manovra per evitare un impatto, visto che non può scendere ulteriormente per evitare una collisione.
L’Aeroporto Nazionale Ronald Reagan di Washington è uno degli scali più trafficati degli Stati Uniti, e in quello spazio aereo operano non solo aerei commerciali, ma anche velivoli militari e privati, condividendo spazi aerei molto ristretti. Negli ultimi anni, questo aeroporto è stato teatro di diversi quasi incidenti. Ad esempio, ad aprile 2024, un pilota di aereo commerciale ha dovuto compiere un’azione evasiva per evitare un elicottero che volava a circa 100 metri sotto di lui, senza alcun avviso da parte del controllo del traffico aereo.
Questi episodi hanno alimentato il dibattito sulla sicurezza del traffico aereo in questa zona, portando il senatore democratico Tim Kaine a sollevare preoccupazioni sulla proposta di aumentare il numero di voli in arrivo al Ronald Reagan Washington National Airport. Nonostante le sue preoccupazioni, il piano è stato approvato il mese successivo.
L’incidente di mercoledì notte verrà sicuramente esaminato dalla National Transportation Safety Board (NTSB) per determinare le cause e le responsabilità di questa tragedia, che mette in luce la necessità di soluzioni più efficaci per garantire la sicurezza aerea a livello globale.
Nel primo fine settimana di agosto, numerose mostre d'arte accolgono appassionati e curiosi in diverse…
La Bolivia è molto più di una destinazione nel cuore del Sud America. Lì finalmente…
Liquidi nel Bagaglio a Mano: Le Nuove Regole per i Viaggiatori Novità per i passeggeri…
Tragico incidente stradale in Perù: Autobus precipitato in un burrone, almeno 15 morti Un drammatico…
Novità sui Controlli di Sicurezza per i Passeggeri: Addio al Limite di 100 ml per…
Perché l'Aquario di Roma non apre? Quali sono le difficoltà finanziarie e legali che minacciano…
This website uses cookies.