Casa Botín è un mitico ristorante di Madrid aperto nel 1725 da un cuoco francese di nome Jean Botín e sua moglie asturiana. La coppia si era trasferita nella capitale della Spagna con l’idea di lavorare per un nobile di corte.
L’edificio in cui si trova Casa Botín risale al 1590, epoca in cui la Corte del Re si trasferì a Valladolid. Il proprietario dell’edificio fece domanda per quello che allora veniva chiamato il “privilegio di rinuncia all’ospite“. Questa era una tassa che doveva essere pagata da quei proprietari di edifici che avevano più di un piano e che non volevano accogliere gli ospiti della Corte quando visitavano Madrid.
Nel 1606 il Re e la Corte tornarono a Madrid. Pochi anni dopo, nel 1620, l’allora Plaza del Arrabal (oggi Plaza Mayor) divenne la principale area commerciale della città. Le vie vicine cominciarono a ricevere il nome dei mestieri che vi si esercitavano. C’era la Plaza de Herradores, la Ribera de Curtidores, la Calle Botoneras… e la Calle de Cuchilleros, dove si trova il ristorante più antico della Spagna.
Nel 1725 i Botín ristrutturarono il pianterreno dell’edificio, chiusero i portici esistenti e vi allestirono una locanda. A quel tempo nelle locande spagnole non era possibile vendere cibi o bevande per non sottrarre il lavoro alle corporazioni che vi si dedicavano. Pertanto, erano gli ospiti stessi a portare il cibo da cucinare.
I Botín morirono senza figli e il ristorante passò a un nipote della coppia. Da allora il ristorante ha ricevuto il nome di Sobrino de Botín.
Qualche tempo dopo, dopo nuove riforme e già nel XX secolo, il locale, che è registrato nel Guinness dei primati come il ristorante più antico della Spagna e il più antico del mondo, passò nelle mani della famiglia González: Emilio González e Amparo Martin. I figli del matrimonio, Antonio e José sono attualmente i suoi proprietari.
Il ristorante è stato teatro di molteplici e varie trame di romanzi. Da Benito Pérez Galdós e Ramón Gómez de la Serna a María Dueñas, sono stati molti gli scrittori spagnoli che hanno ambientato parte delle loro trame in questo ristorante tradizionale. E non solo gli autori nazionali si sono lasciati eclissare dal fascino del luogo, lo stesso Ernest Hemingway era un habitué di Casa Botín e strinse amicizia con Emilio González, padre e nonno degli attuali proprietari.
Come ultima curiosità, la rivista Forbes lo ha inserito al terzo posto nella lista dei 10 migliori ristoranti classici del mondo, esaltando il suo maialino arrosto e l’agnello alla castigliana.
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