Viaggiare nel tempo si può? - (travelfriend.it)
Uno studio francese documenta il caso di una giovane capace di rivivere eventi passati nei minimi dettagli. Ecco la scoperta
Viaggiare nel tempo non è più solo un concetto fantascientifico, ma una realtà per alcune persone dotate di una capacità mnemonica eccezionale. Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurocase ha approfondito il caso di una ragazza di 17 anni con un’abilità straordinaria: la capacità di rivivere mentalmente eventi passati con dettagli vividi e una precisa organizzazione spaziale dei ricordi.
La capacità di “viaggiare nel tempo” con la memoria si associa spesso a tratti particolari. La ragazza descritta nello studio è anche una sognatrice lucida, capace di influenzare i propri sogni prima di addormentarsi, e mostra una spiccata abilità nell’immaginare eventi futuri con dettagli intensi.
La ragazza protagonista dello studio, condotto dai ricercatori Valentina La Corte, Pascale Piolino e Laurent Cohen, tutti affiliati a istituti di psicologia e neurologia a Parigi, descrive la sua memoria come un vero e proprio viaggio mentale nel tempo: “Posso viaggiare mentalmente indietro nel tempo per rivivere l’evento”. Questo fenomeno non si limita al semplice ricordare, ma implica una capacità unica di muoversi con precisione all’interno dei propri ricordi, supportata da una componente spaziale molto importante.
Da sempre l’essere umano è affascinato dalla possibilità di viaggiare nel tempo – (travelfriend.it)
Lo studio definisce questa condizione come ipermnesia autobiografica o ipertimesia, una forma di supermemoria che riguarda principalmente i ricordi personali più che le nozioni scolastiche o altre tipologie di informazioni. La ricerca ha evidenziato come la mente della ragazza sia organizzata come una casa mentale, con stanze dedicate a ricordi di diversa natura ed emozioni. Per esempio, esiste una stanza per i ricordi familiari, inclusi quelli legati a eventi dolorosi come la perdita di una persona cara, e altre stanze usate come rifugio emotivo.
La Corte spiega che, ad oggi, sono stati documentati circa cinquanta casi di persone con ipermnesia autobiografica. Questa memoria eccezionale permette di ricordare con ricchezza di dettagli, come il meteo o il colore degli abiti indossati durante un evento anche se risalente a 5-6 anni prima. A differenza di molti che possiedono ricordi autobiografici vividi, la ragazza si distingue per la capacità di passare dal punto di vista in prima persona a quello di un osservatore esterno, una caratteristica rara e particolarmente significativa.
Uno degli aspetti più affascinanti del caso è l’organizzazione topografica della memoria riportata dalla ragazza. Essa descrive una struttura mentale molto precisa, dove i ricordi sono catalogati come file in un computer, suddivisi in categorie emotive e contestuali. Ciò contrasta nettamente con la memoria “nera”, ossia quella delle informazioni nozionistiche scolastiche, che appare priva di una struttura emotiva o spaziale simile.
La Corte sottolinea l’importanza di considerare che la memoria è un processo ricostruttivo e attivo, soggetto a errori e distorsioni. Tuttavia, nel caso di valutazioni sulla memoria autobiografica, sono disponibili metodi rigorosi per verificarne l’attendibilità, come il confronto con i racconti di familiari o test specifici che misurano la coerenza del ricordo nel tempo.
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