Africa

Come si svolge un safari in Tanzania

Un safari in Tanzania di solito prevede un itinerario con alcuni punti fissi: tra questi ci sono il Serengeti (location ideale per un safari fotografico), il Parco Tarangire, il Cratere di Ngorongoro, il Parco nazionale di Arusha e il Lago Natron. Per saperne di più abbiamo chiesto qualche consiglio agli esperti di safari del sito Primaland Safaris, grazie a cui potete leggere le informazioni che trovate qui sotto. Il periodo più adatto è quello che va da maggio a ottobre, ma volendo si possono scegliere anche i mesi di gennaio e febbraio, che si contraddistinguono per temperature tutto sommato miti. Da evitare le piogge di novembre e dicembre.

Safari in Tanzania: il Serengeti

Il Serengeti è una tappa pressoché obbligata per un safari fotografico in Tanzania, grazie ai numerosi animali selvatici che fanno parte dell’ecosistema di questo territorio. Gli scenari suggestivi sono impreziositi dalle migrazioni degli erbivori diretti verso i confini del Masai Mara.

La meta successiva potrebbe essere rappresentata dal Parco Tarangire, che si trova a un centinaio di chilometri di distanza dalla città di Arusha. Tra baobab enormi ed elefanti, sembra di ritrovarsi in un paradiso di giganti. L’ecosistema di cui fa parte il Parco Tarangire include anche il West Kilimanjaro, il Lago di Manyara e il Lago Natron. L’ambiente comprende la Tarangire Conservation Area (un’area di caccia riservata) e le steppe masai, a dimostrazione di come sia possibile la convivenza di animali selvatici ed esseri umani. La natura selvaggia è visibile anche nei flussi migratori degli elefanti.

Il Cratere di Ngorongoro

Il safari in Tanzania prosegue con il Cratere di Ngorongoro, nella riserva naturale omonima: si tratta di un cratere vulcanico a dir poco enorme, visto che il suo diametro è di ben 16 miglia. Ma non sono solo le dimensioni a colpire di questo ambiente: le sue pareti, infatti, sono rivestite dalla vegetazione rigogliosa di una foresta molto fitta.

All’interno, le paludi si alternano con immense distese color verde smeraldo, nell’ambito di una straordinaria varietà di habitat diversi che include anche laghi perenni. Per quel che riguarda gli animali selvatici che è possibile ammirare, non si ha che l’imbarazzo della scelta, tra i leopardi e le antilopi, gli gnu e le zebre, gli ippopotami e i rinoceronti neri. Senza dimenticare, poi:

  • i bufali
  • gli elefanti
  • i leoni

Durante il safari si può godere, tra l’altro, della vista panoramica spettacolare direttamente dal bordo del cratere: un paesaggio unico destinato a rendere memorabile il viaggio grazie ai fantastici colori che lo caratterizzano.

Il safari nel Lago Natron

Una location a dir poco incontaminata, e proprio per questo motivo estremamente attraente, è quella del Lago Natron: suggestivo nella sua asprezza, è un lago alcalino che si sviluppa per una lunghezza di una sessantina di chilometri. Per chi non ama il turismo di massa, questa è una destinazione da non perdere, ideale per escursioni impossibili da dimenticare. Merito, tra l’altro, dei suoi colori, con sfumature marroni, rosa o bianche a seconda della stagione dell’anno.

Un safari in Tanzania da queste parti permette di vedere i fenicotteri rosa minori, che vengono qui tra il mese di agosto e il mese di ottobre per nidificare. Il lago durante la stagione secca vede le proprie dimensioni ridursi: le acque si ritirano e si possono intravedere superfici di terreno con un rivestimento composto da cristalli di sale che si sono formati per le sorgenti sotterranee che arrivano dall’Ol Doinyo Lengai. È proprio questo grado di salinità molto elevato, per altro, a rendere la vita impossibile per gli animali, a parte i fenicotteri.

Il Parco Nazionale di Arusha

Ultima, ma non per questo meno importante, tappa di un safari in Tanzania è il Parco Nazionale di Arusha, che deve il proprio nome alla città omonima, la seconda della Tanzania.

La varietà di paesaggi che possono essere scoperti in questo parco è da mozzare il fiato: ecco i laghi di acqua dolce e i laghi di acqua salata, ma anche la foresta pluviale e perfino la savana più selvaggia, con le praterie di pianura e di montagna e le piante di acacia. Un safari fotografico permetterà di immortalare i leopardi, i leoni, i bufali e i rinoceronti.

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