Mostra Bruno Donzelli “Il segno dell’Ironia” a Venezia

La mostra personale dell'artista Bruno Donzelli, "Il segno dell'Ironia", sarà allestita a Venezia presso il Complesso Monumentale di San Zaccaria, presentando 30 opere che rappresentano la sua attività artistica di oltre cinquant'anni.

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Da metà aprile fino all’inizio di maggio del 2023, verrà allestita la mostra personale dell’artista napoletano Bruno Donzelli, intitolata “Il segno dell’Ironia“, presso il Complesso Monumentale di San Zaccaria a Venezia. La mostra presenterà 30 opere, selezionate tra le più significative e interessanti, che coprono gli ultimi 25 anni del lavoro dell’artista, rappresentando una sintesi della sua attività artistica di oltre cinquant’anni.

Donzelli è noto per il suo stile pittorico e cromatico unico, che richiama il mondo dei graffitisti, ma che si distingue per l’utilizzo di altri stili e correnti espressive, come il Gruppo Cobra e la Pop Art, insieme a un linguaggio ironico e dissacrante, ricco di riferimenti alla storia dell’arte del XX secolo.

L’artista sembra divertirsi a creare un universo espressivo unico, fatto di mescolanze e contaminazioni inedite, con forme giocose e dinamiche, dai colori brillanti, che reinterpretano l’arte del secolo scorso con un nuovo punto di vista, mai banale.

Donzelli ha iniziato a produrre le sue prime opere negli anni ’60, influenzato dalle tendenze artistiche del movimento Pop. Negli anni ’70, ha sviluppato una fase concettuale, durante la quale ha creato la famosa serie “Il casellario dell’arte“, in cui ha decontestualizzato i linguaggi pittorici di alcuni artisti, riproponendoli in una personale narrazione piena di invenzioni e paradossi.

Le opere in mostra includono anche quelle degli anni ’80, in cui Donzelli ha rivisitato le avanguardie storiche, utilizzando un codice linguistico affabulatorio ed ironico per ricostruire l’inventario visuale del Novecento.

Donzelli ha dichiarato che guardare la mostra è come sfogliare un album con le foto dei momenti più importanti della propria vita, poiché le opere rappresentano il suo modo di guardare il mondo e come questo è cambiato nel corso degli anni. L’artista ha voluto dimostrare che non c’è un solo modo per guardare alla storia, anche nel caso di grandi artisti, che possono essere riletti, riattualizzati e reinterpretati.



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