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Turisti in fuga da una delle più famose mete tropicale: nessuno vuole più andarci, ecco perché

crisi paese tropicaleTutti fuggono da questo Paese - Travelfriend.it

Calo record di visitatori internazionali, crisi del settore alberghiero e tensioni geopolitiche mettono a rischio l’economia turistica di questo Paese. Strategie in corso per il rilancio.

La Thailandia, una delle mete turistiche più rinomate del Sud-est asiatico, sta vivendo un periodo di profonda crisi nel settore turistico che preoccupa fortemente gli operatori del settore e le istituzioni locali. Nonostante le sue straordinarie bellezze naturali e culturali, il paese ha visto un calo significativo degli arrivi internazionali nel corso del 2025, un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni economiche rilevanti.

Dati aggiornati sul turismo in Thailandia nel 2025

Nei primi mesi del 2025 la Thailandia aveva registrato un buon flusso di turisti, con 9,5 milioni di arrivi internazionali nel primo trimestre. Tuttavia, i dati più recenti, aggiornati al 7 settembre 2025, indicano un calo complessivo del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione più consistente riguarda i turisti provenienti dalla Cina, che tradizionalmente rappresenta il mercato più redditizio per il turismo thailandese: si è passati da circa 4,1 milioni di visitatori nel 2024 a soli 2,68 milioni nel 2025, con una diminuzione del 35%.

Tra le cause di questo fenomeno si annoverano diversi fattori: l’aumento dei costi dei voli internazionali, le tensioni politiche nella regione e la crescente concorrenza di altre destinazioni del Sud-est asiatico, come Vietnam, Indonesia, Filippine e Cambogia. Quest’ultima, in particolare, è stata teatro di uno scontro con la Thailandia che ha provocato circa 40 morti e centinaia di feriti, contribuendo a creare un clima di instabilità che scoraggia i viaggiatori.

Il comparto alberghiero thailandese ha risentito pesantemente di questo calo turistico. Il tasso medio di occupazione negli hotel è sceso sotto il 70%, toccando il livello più basso degli ultimi cinque anni. Di conseguenza, molte strutture hanno dovuto ridurre le tariffe di soggiorno con una diminuzione media del 5% solo nei primi sette mesi del 2025. Anche le strutture congressuali e dedicate a eventi internazionali hanno subito un calo delle entrate che arriva fino al 13% nel primo semestre.

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Thailandia: crisi turistica nel 2025 – Travelfriend.it

Per invertire questa tendenza negativa, il governo thailandese ha varato alcune iniziative strategiche. Tra queste, la distribuzione di 200.000 biglietti aerei gratuiti per voli interni, destinati ai turisti internazionali, con l’obiettivo di promuovere la visita a regioni meno conosciute e meno affollate. Inoltre, le autorità turistiche stanno intensificando la promozione verso altri mercati asiatici emergenti: la Malesia, ad esempio, ha già superato i 2,87 milioni di arrivi, diventando il secondo mercato più importante dopo la Cina.

La difficoltà del settore turistico thailandese si inserisce in un contesto geopolitico regionale complesso. Le tensioni tra Thailandia e Cambogia, che hanno causato gravi incidenti, rappresentano solo uno degli elementi di instabilità. A livello più ampio, l’Asia orientale è attraversata da conflitti diplomatici e militari, come quello tra Giappone e Cina riguardo alle isole Senkaku/Diaoyu, che contribuiscono a generare un clima di incertezza tra i viaggiatori internazionali.

La Cina, secondo mercato turistico mondiale, sta vivendo anch’essa un momento delicato che si riflette sulla mobilità internazionale dei suoi cittadini. Le recenti tensioni tra Pechino e Tokyo, incluse minacce e avvertimenti ai cittadini cinesi in Giappone, incidono sulle scelte di viaggio, con un calo dei flussi verso destinazioni considerate a rischio.

La concorrenza delle destinazioni alternative nel Sud-est asiatico sta diventando sempre più agguerrita. Paesi come Vietnam, Indonesia, Filippine e Cambogia hanno investito notevolmente nelle campagne di promozione turistica, offrendo pacchetti competitivi e destinazioni meno affollate. Questa crescita si accompagna a un’attenzione particolare alla sostenibilità e a esperienze di turismo autentico, fattori che attraggono sempre più viaggiatori consapevoli.

In questo scenario, la Thailandia deve affrontare anche la sfida di rinnovare la propria immagine e di diversificare l’offerta turistica per mantenere la propria leadership regionale. Le iniziative governative in corso puntano a valorizzare aree meno conosciute e a stimolare il turismo interno, ma resta fondamentale risolvere le questioni politiche e sociali per ristabilire un clima di fiducia.

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