Il luogo magico che si pensa popolato dagli dèi antichi: entri subito in un’altra dimensione

Questo sperone di pietra bianca, lungo circa 300 metri e situato a 1.225 metri di altitudine, si affaccia sulle vallate circostanti come una sorta di terrazza sacra
sospeso tra cielo e pietra (travelfriend.it)

Nel cuore delle montagne della Bulgaria, si trova un luogo che sembra sospeso tra mito e realtà che custodisce i segreti di antiche civiltà.

Questo sperone di pietra bianca, lungo circa 300 metri e situato a 1.225 metri di altitudine, si affaccia sulle vallate circostanti come una sorta di terrazza sacra, rivelando uno scenario che ha ispirato leggende e teorie affascinanti.

Il primo impatto con Belintash è scandito dal vento e da un silenzio quasi irreale. Chi arriva su questo altopiano immerso nella natura incontaminata respira un’atmosfera carica di spiritualità, testimone di un passato remoto. Il luogo, frequentato sin dal Calcolitico, è stato un centro sacro per i Traci e ha visto la sua massima fioritura nel Bronzo Tardo, mantenendo un ruolo di rilievo fino al IV secolo d.C. e forse oltre.

Le tracce lasciate da questi antichi popoli sono ancora evidenti: canali e vasche rituali scavati nella roccia, utilizzati per contenere vino sacro o sangue di sacrifici, profonde cisterne, fondamenta di strutture e piattaforme cerimoniali. Tutto sembra scolpito con l’intento di durare nel tempo, un vero e proprio altare naturale dove si celebravano riti e offerte.

Al centro del sito si trova l’adytum, la parte più sacra del santuario, raggiungibile tramite scale metalliche. Da qui si domina un panorama mozzafiato: a nord si stagliano le cime dei Rodopi, mentre sotto si estendono i villaggi con i loro tetti di pietra. Questa posizione privilegiata non solo offriva una vista straordinaria, ma probabilmente aveva anche una funzione rituale e astronomica, come confermato dalle più recenti indagini archeologiche.

Le ricerche condotte negli anni 2010 hanno rivelato che Belintash non era solo un luogo di culto, ma anche un osservatorio astronomico utilizzato dai Traci per monitorare il cielo. Alcuni studiosi ipotizzano inoltre che potesse essere un rifugio o deposito segreto, forse legato a leggende sull’oro di Alessandro Magno. Altri ancora suggeriscono teorie più fantascientifiche, immaginando Belintash come una possibile pista di atterraggio aliena, testimonianza di contatti antichi con civiltà extraterrestri.

La triade sacra dei Rodopi: Karadzhov Kamak e Krastova Gora

Belintash fa parte di un più ampio triangolo sacro che comprende anche due altre formazioni rocciose: Karadzhov Kamak e Krastova Gora. Questi tre luoghi, distanti pochi chilometri l’uno dall’altro, rappresentano simbolicamente il mondo dei vivi (Belintash), quello dei morti (Karadzhov Kamak) e quello degli dèi (Krastova Gora).

Karadzhov Kamak è una spettacolare roccia monolitica venerata come porta verso l’aldilà. Il percorso per raggiungerla attraversa una riserva naturale abitata da orsi bruni e cinghiali, rendendo l’escursione un’esperienza immersiva nella natura selvaggia. Si consiglia di affrontare il trekking con una guida locale e scarpe adatte, partendo nelle ore più fresche della giornata.

Krastova Gora, invece, è un luogo di pellegrinaggio cristiano molto frequentato. Qui si conserva, secondo la tradizione, un frammento della vera Croce, che attira migliaia di fedeli ogni anno in cerca di benedizioni e guarigioni. Oltre al valore religioso, il sito è apprezzato per la sua natura rigogliosa e l’atmosfera intensa che si respira, offrendo un’esperienza che unisce fede, storia e contemplazione.

Questi tre siti, insieme, costituiscono un itinerario unico nel suo genere, dove antiche credenze pagane si intrecciano con la spiritualità cristiana e la storia millenaria dei Rodopi, creando un mosaico affascinante di mistero e cultura.

Visitare Belintash significa immergersi in un ambiente che parla la lingua del tempo e dello spirito. Tra incisioni enigmatiche

Tra mito, archeologia e natura incontaminata: un viaggio da vivere (travelfriend.i)

Visitare Belintash significa immergersi in un ambiente che parla la lingua del tempo e dello spirito. Tra incisioni enigmatiche, fenditure naturali e vasche rituali, il visitatore si trova davanti a un puzzle antico, che invita alla riflessione sulla relazione tra uomo, natura e divinità.

L’esperienza si completa con la scoperta dei paesaggi circostanti, dove il richiamo di aquile e il silenzio delle foreste creano un’atmosfera quasi sacrale. Per chi ama la storia e l’archeologia, Belintash è un tesoro ancora tutto da esplorare, mentre per gli appassionati di trekking e natura rappresenta una meta ideale per una giornata di avventura e contemplazione.

Con il suo fascino senza tempo e le continue scoperte, Belintash si conferma come uno dei luoghi più enigmatici e suggestivi d’Europa, un vero scrigno di misteri incastonato tra le montagne della Bulgaria.

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